Hai notato vene gonfie e prominenti attorno all’ombelico? Potrebbe essere il Caput Medusae, una condizione vascolare rara ma visivamente impressionante. Letteralmente “testa di Medusa” in latino, Caput Medusae è un termine medico che descrive un pattern caratteristico di vene dilatate che si irradiano dall’ombelico in tutte le direzioni. Il nome deriva dalla mitologia greca, dove Medusa era rappresentata con serpenti al posto dei capelli e questo problema, in effetti, si manifesta proprio con vene gonfie e tortuose che si estendono dall’ombelico come i serpenti dal capo di Medusa.
A differenza delle comuni vene varicose che appaiono soprattutto sulle gambe, il Caput Medusae si sviluppa specificamente nella regione addominale e rappresenta spesso un segnale di una patologia epatica sottostante piuttosto che un semplice problema estetico.
Quali sono le cause del Caput Medusae?
Il Caput Medusae non è semplicemente un problema estetico, ma un segno importante di ipertensione portale, una condizione seria che non va mai sottovalutata.
L’ipertensione portale si verifica quando la pressione sanguigna nella vena porta (il grande vaso sanguigno che trasporta il sangue dagli intestini, dal pancreas e dalla milza al fegato) aumenta significativamente. Questo aumento di pressione è quasi sempre causato da una malattia epatica avanzata, in particolare:
- cirrosi epatica, spesso conseguenza di abuso cronico di alcol, epatiti virali o malattia del fegato grasso
- trombosi della vena porta, che blocca il flusso sanguigno verso il fegato
- schistosomiasi, un’infezione parassitaria comune in alcune parti del mondo.
Quando il fegato è danneggiato e non funziona correttamente, il flusso sanguigno attraverso questo organo rallenta o si blocca parzialmente. Di conseguenza, il sangue cerca percorsi alternativi per ritornare al cuore, utilizzando piccole vene collaterali che normalmente non trasporterebbero un volume così elevato di sangue.
Queste vene collaterali non sono in grado di gestire tale pressione e flusso sanguigno e quindi si dilatano e diventano visibili sulla superficie della pelle, in particolare intorno all’ombelico.
Si tratta, quindi di vene varicose? No. Le vene varicose delle gambe sono causate principalmente da insufficienza venosa e valvole difettose; il Caput Medusae è quasi sempre sintomo di una patologia epatica seria.
Dove si trovano le vene paraombelicali?
Le vene paraombelicali, protagoniste del Caput Medusae, sono situate in una posizione specifica dell’anatomia umana: si trovano nell’area addominale, attorno all’ombelico. Queste vene fanno parte del sistema venoso superficiale dell’addome e normalmente non sono visibili a occhio nudo in condizioni di salute.
In condizioni normali, queste vene sono inattive o trasportano quantità minime di sangue. Ma come abbiamo visto, in presenza di ipertensione portale, queste vene diventano una via di fuga per il sangue che non riesce a fluire normalmente attraverso il fegato. Si riaprono e si dilatano.
Come si cura il Caput Medusae?
Il trattamento deve focalizzarsi soprattutto sulla causa sottostante, piuttosto che sul sintomo visibile rappresentato dalle vene dilatate.
Il Caput Medusae, quindi, non è una condizione primaria da trattare in sé, ma un segno di una patologia più grave che va curata, e non risponde ai trattamenti convenzionali utilizzati per le vene varicose delle gambe.
Riferimenti bibliografici
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Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, specializzato in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi di Siena con Surgical Fellowship presso il St. George’s Hospital di Londra. Specializzato in: Chirurgia Vascolare, Proctologia, Management Sanitario, Laser chirurgia.