Coronavirus e malattie cardiovascolari

Coronavirus e malattie cardiovascolari

Coronavirus e malattie cardiovascolari

Qualche tempo fa si è diffusa la notizia che i pazienti ipertesi che assumevano una specifica classe di farmaci erano maggiormente esposti al rischio di avere un’infezione da COVID 19 con sintomi seri. Quanto c’è di vero e in che modo l’infezione da Coronavirus colpisce il sistema cardiovascolare? Di certo nella maggior parte dei pazienti l’infezione si manifesta con sintomi respiratori, febbre, tosse secca e dolori ai muscoli, mentre una percentuale pari a circa il 20% può andare incontro ad una polmonite.

Ma i pazienti che hanno malattie cardiache preesistenti e che si ammalano di COVID 19 avrebbero maggiori probabilità di avere un’insufficienza cardiaca congestizia e infarto.

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COVID 19 e malattie cardiache

In linea generale, quindi, si può assistere ad un peggioramento della salute cardiovascolare causata probabilmente dal fatto che la febbre provoca una maggiore frequenza cardiaca e al tempo stesso a polmonite porta a bassi livelli di ossigeno. In questi pazienti si è assistito anche ad un aumento del rischio di miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco che si presenza con sintomi clinici simili a quelli dell’infarto.

COVID 19 e ipertensione

Un aumento del rischio è stato riscontrato anche nelle persone con ipertensione e malattia coronarica anche se non è ancora chiaro il perché. Alcuni esperti hanno suggerito che la ragione di questo collegamento sia da ricercare nell’uso di ACE inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e bloccanti del recettore per l’angiotensina (ARB).

Gli ACE-inibitori e gli ARB sono tra i farmaci più comunemente prescritti per il trattamento dell’ipertensione, ma perché il loro uso potrebbe esporre ad una maggiore incidenza di COVID-19 nelle persone ipertese? Secondo alcune evidenze è possibile che il coronavirus si attacchi al recettore ACE2, che si trova nel tessuto polmonare e cardiaco.

Le persone che assumono ACE-inibitori e ARB producono un numero maggiore di questi recettori. Tuttavia non ci sono prove per dire con certezza che l’uso di farmaci antipertensivi esponga ad un maggiore rischio in relazione al Coronavirus e le principali società scientifiche cardiologiche hanno raccomandato di non interrompere mai la terapia prescritta con ACE-inibitori e ARB.

Di certo se si soffre di una patologia cardiovascolare ancora più importante seguire le norme di distanziamento sociale, lavarsi le mani frequentemente, seguire una dieta sana ed equilibrata, fare attività fisica anche in casa e seguire accuratamente le prescrizioni farmacologiche date dallo specialista.

Riferimenti bibliografici