Emorroidi che non rientrano
Le emorroidi sono un disturbo comune che affligge molte persone in tutto il mondo. Si verificano quando le vene nell’area del retto e dell’ano si gonfiano e si infiammano. Mentre molte persone sperimentano solo sintomi lievi e temporanei, ci sono casi in cui le emorroidi possono diventare più gravi, possono prolassare all’esterno con notevole disagio. Cosa fare, dunque, con le emorroidi che non rientrano?
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi sono costituite da cuscinetti di tessuto vascolare situati nell’area del retto e dell’ano. Svolgono una funzione importante nel mantenere la continenza intestinale. Tuttavia, fattori come la pressione eccessiva sulle vene emorroidarie possono causare il loro gonfiore e l’infiammazione, portando alla formazione delle emorroidi.
Come si manifestano le emorroidi
Le emorroidi possono essere di due tipi: interne ed esterne.
- Le emorroidi interne si trovano all’interno del retto e di solito non sono visibili o palpabili.
- Le emorroidi esterne, invece, si sviluppano sotto la pelle intorno all’ano e possono essere visibili o palpabili.
Sintomi delle emorroidi che non rientrano
Le emorroidi che non rientrano, anche note come emorroidi prolassate, si verificano quando le emorroidi sporgono dall’ano e non rientrano spontaneamente nella loro posizione normale. Questo può essere causato dalla debolezza dei tessuti di supporto o da una pressione eccessiva sulle vene emorroidarie. I sintomi delle emorroidi che non rientrano possono includere:
- Protuberanze visibili o palpabili all’esterno dell’ano.
- Dolore, prurito o bruciore nella zona dell’ano.
- Sensazione di incompletezza durante l’evacuazione intestinale.
- Sanguinamento durante l’evacuazione intestinale.
- Secrezioni di muco dall’ano.
Trattamento delle emorroidi che non rientrano
Il trattamento delle emorroidi prolassate dipende dalla gravità del problema e dalla risposta individuale al trattamento.
- Cambiamenti nello stile di vita: apportare modifiche semplici nello stile di vita può essere utile. Questi cambiamenti includono l’adozione di una dieta ricca di fibre per favorire la regolarità intestinale, bere abbondante acqua, evitare di sforzarsi durante l’evacuazione intestinale e fare esercizio fisico regolare per migliorare la circolazione.
- Creme e unguenti: esistono numerose creme e unguenti disponibili in farmacia che possono fornire sollievo temporaneo dai sintomi delle emorroidi. Questi prodotti possono contenere ingredienti come corticosteroidi, lidocaina o vasocostrittori per ridurre il gonfiore e il dolore.
- Trattamenti minimamente invasivi: se i sintomi persistono nonostante i cambiamenti dello stile di vita e l’uso di creme, possono essere necessari trattamenti più avanzati. Tra questi ci sono la legatura elastica, che taglia il flusso di sangue alle emorroidi, la scleroterapia, che inietta una soluzione per far restringere le emorroidi, e la laserterapia.
- Intervento chirurgico: in casi gravi o persistenti, l’intervento chirurgico può essere necessario per trattare le emorroidi che non rientrano.
Le opzioni chirurgiche includono la rimozione delle emorroidi (emorroidectomia) o la sutura delle emorroidi prolassate (procedura di Longo). È importante sottolineare che un consulto con uno specialista è essenziale per valutare la gravità del problema e determinare la migliore opzione di trattamento. Ogni persona può avere esigenze diverse, quindi è importante ottenere una valutazione professionale per una cura adeguata.
Riferimenti bibliografici
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, specializzato in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi di Siena con Surgical Fellowship presso il St. George’s Hospital di Londra. Specializzato in: Chirurgia Vascolare, Proctologia, Management Sanitario, Laser chirurgia.