Emorroidi post parto: cosa fare

Emorroidi post parto

Emorroidi post parto

Molte donne sperimentano per la prima volta le emorroidi durante la gravidanza o il periodo postpartum, di solito sono causate da una maggiore pressione sul retto inferiore e sono particolarmente comuni dopo il parto vaginale. Come affrontare le emorroidi postparto? Soluzioni da adottare a casa e quando invece è necessario chiamare un medico.

Emorroidi postparto e allattamento

Chiunque soffra di emorroidi, soprattutto dopo il parto e durante l’allattamento, dovrebbe mangiare più frutta e fibre e bere molti liquidi per evitare la stitichezza e, se necessario, assumere un lassativo sfuso o un ammorbidente delle feci. In genere i prodotti per il trattamento delle emorroidi possono essere utilizzati dalle madri che allattano senza particolare apprensione perché l’assorbimento dei farmaci locali non produce livelli significativi nel latte materno e può invece diventare un contributo importante per la serenità della madre (da utilizzare mattina e sera e dopo i movimenti intestinali).

Creme, unguenti e supposte non curano le emorroidi ma aiutano a contrastare il dolore e l’irritazione, da considerare comunque che spesso contengono un anestetico locale che limita l’uso a sette giorni dopodiché può verificarsi una maggiore sensibilizzazione al principio attivo. Se le creme e le supposte prescritte sono a base di un corticosteroide per ridurre l’infiammazione, il discorso non varia perché non si avranno livelli clinicamente significativi nel latte materno.

Come curare le emorroidi: i migliori trattamenti disponibili

Emorroidi a grappolo dopo parto

Le emorroidi possono variare dalle dimensioni di un pisello a quelle di un acino d’uva, ci sono emorroidi interne (le vene colpite si trovano all’interno dello sfintere), così come emorroidi esterne (le vene colpite sporgono dall’apertura anale) e possono procurare semplicemente prurito o possono essere decisamente dolorose. In alcuni casi, in particolare a seguito di un movimento intestinale, possono causare sanguinamento rettale. Se si soffre con le emorroidi prima del parto, ci sono buone probabilità che queste si facciano risentire dopo il parto, infatti le emorroidi sono spesso il risultato di stress sul perineo nei mesi prima e durante il parto.

Anche gli ormoni della gravidanza influenzano il funzionamento di queste vene, il progesterone ad esempio.

Per diversi motivi, le neomamme sono anche inclini a soffrire di stitichezza dopo la nascita del bambino e questo può avviare un circolo vizioso in cui è necessario esercitare pressione per avere un movimento intestinale, e di conseguenza si riacutizzano le emorroidi, trattenendo poi le feci che si induriscono, si riavvia il processo da capo.

Emorroidi post parto: preparazione H

Per le emorroidi postparto non c’è molto da fare tranne cercare di soffrire il meno possibile, il consiglio immediato è l’utilizzo del ghiaccio perché aiuta a restringerle. Consigliati anche i piccoli dischetti di cotone saturi di amamelide, che servono a rimpicciolire e lenire le emorroidi. Altra cosa che funziona è la preparazione H o qualsiasi altro farmaco da banco contenente uno steroide che allevia il prurito e il bruciore. Se si ha intenzione di usare una crema steroidea non bisogna andare oltre le due settimane.

Parto naturale con emorroidi esterne

Molte donne sviluppano emorroidi durante il travaglio poiché lo sforzo causato dallo spingere fuori il bambino costringe le vene dell’ano e della regione perianale a gonfiarsi. Parlare con l’ostetrica o il medico per delle medicine può essere l’unica soluzione ma se le emorroidi non sono doloranti va bene ignorarle finché non se ne vanno da sole.

Operazione per emorroidi nel post parto

Non sempre, ma la maggior parte delle volte le emorroidi si ridurranno dopo la nascita del bambino. Se così non fosse o se diventano troppo dolorose, possono degenerare in trombosi, cioè si crea un coagulo di sangue al loro interno. L’unico modo per sbarazzarsi di un’emorroide è sottoporsi ad un intervento, ma meglio pensarci dopo altri eventuali parti perché qualsiasi cosa eserciti pressione sulle vene nella zona le farà uscire di nuovo.

Emorroidi pre-parto

Ci sono diverse cose che si possono fare per curare le emorroidi a casa, ecco quali:

  1. Applicare il ghiaccio, ossia un impacco freddo nella zona dolorante per circa 10 minuti.
  2. Chiedere al medico informazioni sui trattamenti da banco, unguenti e supposte per uso topico che possono fornire grande sollievo. Attenzione ai tempi di utilizzo del prodotto, la maggior parte non dovrebbe essere utilizzata per più di una settimana.
  3. Pulire l’area delicatamente, ma accuratamente, si può utilizzare una bottiglia a spruzzo riempita con acqua tiepida, e, invece di usare carta igienica asciutta, meglio tamponare l’area con una salvietta umida.
  4. Anche gli assorbenti per le emorroidi che contengono amamelide sono spesso consigliati.
  5. Sdraiarsi il più possibile, la posizione supina allenta la pressione sul bacino.
  6. Prendere un antidolorifico a base di ibuprofene, un prodotto sicuro nei dosaggi raccomandati per le madri che allattano.
  7. Provare un semicupio, questo tipo di bagni possono essere fatti più volte al giorno, in alternativa, ci si può semplicemente immergere nella vasca da bagno. Alternare magari tra impacchi di ghiaccio freddo e semicupi caldi.
  8. Usare prodotti per l’igiene inodore e senza coloranti, soprattutto la carta igienica e assorbenti mestruali.
  9. Aggiungere fibre alla dieta, molta frutta e verdura aiutano i movimenti intestinali.

Emorroidi post partum e tempi di remissione

Se dopo il parto si presenta l’aggravamento delle emorroidi non è necessario consultare un medico a meno che non diventino molto dolorose o non sembra vadano via dopo poche settimane. Se il disturbo persiste è meglio rivolgersi allo specialista che potrà valutare la situazione e proporre il trattamento adatto. Si deve invece consultare tempestivamente il medico se si sente un nodulo duro intorno all’ano, poiché potrebbe essere un’emorroide trombizzata. Rivolgersi al medico di emergenza anche in caso di sanguinamento anale incontrollabile.

Fonti