Lockdown e patologie proctologiche o venose
Tempo di lockdown, di distanza dalle persone care e di isolamento, sono giorni difficili per chi soffre di patologie funzionali come quelle proctologiche o venose. Le condizioni di stress psicologico, l’iperalimentazione dovuta alla lunga permanenza in casa, o ancora l’abuso di alcol, la stessa paura del contagio da Covid-19, porta un peggioramento di queste patologie in un numero elevato di pazienti che si rivolge al medico quando il dolore e lo stadio della malattia è troppo avanzato. Purtroppo, quando le emorroidi o le varici sono peggiorate le ipotesi di cura sono ridotte e spesso resta solo l’intervento chirurgico. Per questo bisognerebbe contattare il medico tempestivamente (anche tramite chat o videochiamata), quando farmaci e modifiche dello stile di vita possono ancora essere sufficienti.
I principali sintomi di problemi circolatori
Lockdown adottare uno stile di vita sano
Le scelte dietetiche sono importanti per prevenire la formazione delle emorroidi e delle vene varicose poiché aumentano l‘elasticità dei vasi, riducendo la pressione sanguigna e migliorando la robustezza delle cuspidi delle valvole delle gambe. Se i pasti al ristorante sono a maggior contenuto di grassi, zuccheri e calorie, il lockdown può diventare l’occasione per mangiare meglio cucinando più spesso a casa, preferire quindi cibi sani, ricchi di fibre, tanta frutta come banane, mango, poi legumi, verdure crude, mandorle, salmone, e soprattutto bere tanta acqua: questo è il primo passo per evitare che le patologie vadano peggiorando.
Modificando anche di poco lo stile di vita si può vivere meglio qualsiasi situazione, qualche suggerimento?
- Fare regolarmente un bagno caldo con il sale di Epsom o sale inglese (in vendita in farmacia),
- se necessario prendere un antidolorifico orale o utilizzare un trattamento topico, come il gel di aloe vera puro 100%,
- indossare abbigliamento comodo,
- fare moderata attività fisica.
Lockdown e attività fisica
Le vene varicose sono vene ingrossate che non consentono più al sangue di risalire dalle gambe verso il cuore, le ragioni possono essere molte ma tra queste i fattori genetici e lo stile di vita, hanno il peso maggiore. Premesso che i miglioramenti nella dieta non possono eliminarle perché solo la chirurgia può farlo, l’attività fisica è un grande alleato. I ricercatori considerano l’esercizio fisico una misura preventiva, nel senso che mantenendo i vasi sanguigni in buona salute si garantisce la giusta elasticità agli arti inferiori. In piena pandemia l’attività fisica non è così semplice, le palestre sono chiuse e le persone sono più o meno bloccate in casa, tutto contribuisce a fare poco movimento e adottare abitudini sedentarie ma se ci sono questi sintomi:
- vene ingrossate, gonfie, nodose
- Sensazione di fastidio, pesantezza o dolore alle gambe
- Pelle secca nella zona della vena più colpita
- Crampi muscolari alle gambe
- Sensazione di bruciore alle gambe.
È il momento di agire senza scoraggiarsi, vanno bene esercizi di riscaldamento, passeggiate, camminata veloce, giri in bicicletta, esercizi specifici per polpacci e cosce, stretching. Da evitare invece il sollevamento pesi.
Intervento prima del nuovo anno
La fine dell’anno è prossima, chi ha patologie tipo diabete, malattie venose, ipertensione, non deve esagerare nei giorni di festa con cibo spazzatura perché tutte le complicanze e i maggiori eventi acuti, trombosi emorroidale, trombosi venose, sbalzi glicemici, picchi pressori, si manifestano proprio in questo periodo. Attenzione quindi, e nel caso concordare preventivamente con il medico un piano di cura efficace per inaugurare un nuovo anno nel segno della salute.
Fonti
Foto di Marcus Aurelius da Pexels
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, specializzato in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi di Siena con Surgical Fellowship presso il St. George’s Hospital di Londra. Specializzato in: Chirurgia Vascolare, Proctologia, Management Sanitario, Laser chirurgia.