Prolasso emorroidi
Quando le emorroidi non vengono trattate, durano da parecchio tempo o sono sottoposte ad una maggiore pressione fisica, possono prolassare e sporgere all’esterno dell’ano o del retto. Un prolasso emorroidario consiste nella fuoriuscita dall’ano di vene gonfie che sono situate nel retto, l’ultima parte dell’intestino crasso. In molti casi, il prolasso emorroidi può anche ridursi da solo, rientrare grazie a trattamenti domiciliari, in altri casi potrebbe anche essere necessario un trattamento medico o chirurgico.
Differenza tra prolasso ed emorroidi esterne
Le emorroidi esterne sono vene gonfie sulla pelle esterna dell’ano e possono causare dolore, bruciore, disagio e prurito. Al contrario il prolasso non sempre è doloroso, ma possono provocare sanguinamento, prurito e possono compromettere l’evacuazione, la regolarità intestinale e causare disagio la vita quotidiana.
Il prolasso emorroidi va classificato in:
- Primo grado: lieve aumento della congestione emorroidaria interna senza prolasso.
- Secondo grado: caratterizzato da un moderato aumento della congestione emorroidaria con prolasso esterno che però tende a ridursi spontaneamente.
- Terzo grado: importante congestione emorroidaria con prolasso esterno che può essere ridotto solo manualmente.
Prolasso emorroidi: sintomi
I sintomi più comuni del prolasso delle emorroidi includono:
- Un nodulo: potresti sentire una protuberanza sull’ano. Si tratta di una vena gonfia che appare tenera al tatto e indolore.
- Sanguinamento: potresti notare del sangue sulla carta igienica o sull’asciugamano che usi dopo aver fatto il bidet. Si tratta di sangue di colore rosso vivo e abbastanza acquoso.
- Prurito: la pelle intorno all’ano può essere molto pruriginosa.
- Disagio: le grandi emorroidi prolassate possono innescare una sensazione generale di disagio o un senso di evacuazione incompleta dell’intestino, o la sensazione di dover ancora andare in bagno dopo un movimento intestinale.
Quali sono le cause delle emorroidi interne ed esterne?
Attenzione: Un’emorroide prolassata può diventare molto gonfia, finendo con l’ostacolare i movimenti intestinali. Dal momento che un’emorroide prolassata ha maggiori probabilità di sanguinare o di diventare trombizzata o strozzata è importante rivolgersi allo specialista laddove vi sia un forte sanguinamento, dolore, febbre, diarrea
Le cause
Esistono diversi fattori di rischio per un prolasso emorroidi, tra cui:
- Età avanzata
- Stipsi
- Disidratazione
- Diarrea
- Dieta ricca di grassi / povera di fibre
- Mancanza di attività fisica
- Obesità
- Uso eccessivo di farmaci antidiarroici
- Gravidanza(soprattutto dopo il parto)
La maggior parte delle emorroidi prolassate si ridurrà e tornerà alla normalità da sola, ma se così non dovesse accadere è importante rivolgersi allo specialista che consiglierà rimedi casalinghi, farmaci o intervento chirurgici in base alla gravità della condizione.
Prolasso emorroidi, i rimedi naturali
Le seguenti strategie di auto-cura possono aiutare a ridurre o prevenire il peggioramento di un’emorroide prolassata.
- Applicare impacchi di ghiaccio può ridurre il gonfiore.
- Fai un semicupio: immergersi in un bagno caldo per 10-15 minuti può aiutare ad alleviare il disagio.
- Evita di sforzarti durante i movimenti intestinali.
- Mantieni le feci morbide mangiando cibi ricchi di fibre e bevendo molta acqua.
- Rimani attivo: camminare regolarmente può aiutare ad aumentare il flusso sanguigno e prevenire la stitichezza.
- Limita o evita alcol e caffeina: sono entrambi disidratanti e possono aggravare stitichezza ed emorroidi.
Cure e farmaci
Se le emorroidi non migliorano, o se ritornano, ci sono alcuni farmaci che vengono consigliati come:
- Unguenti topici da banco
- Ammorbidenti delle feci
Prolasso emorroidi: intervento
Diverse procedure chirurgiche possono ridurre o bloccare il flusso sanguigno verso un’emorroide prolassata che non può essere trattata con misure più conservative.
A dispetto di quanto si sente dire, la legatura elastica non è sempre la procedura più efficace per trattare il prolasso.
Altre opzioni di trattamento chirurgico includono:
- Scleroterapia: iniezione di un materiale che provoca il restringimento della vena
- TRAP emorroidaria: per rafforzare le pareti e ridurre il calibro dei vasi, ripristinando così la continenza valvolare, viene iniettata una soluzione sclerosante non obliterativa a base di di salicilato di sodio in una quantità sufficiente per raggiungere le vene perforanti, seguendo una tecnica iniettiva tridimensionale. In questo modo, quindi, le vene non vengono occluse bensì rigenerate partendo dalle pareti dei vasi
- ELP: Endo Luminal Prolapsectomy / Prolassectomia endoluminale
- THD: un approccio mini-invasivo e con sensibile riduzione del dolore post-operatorio.
- Coagulazione: uso della luce infrarossa o laser per interrompere l’afflusso di sangue alla vena, provocandone il restringimento.
Riferimenti bibliogafici
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Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, specializzato in Chirurgia Vascolare presso l’Università degli Studi di Siena con Surgical Fellowship presso il St. George’s Hospital di Londra. Specializzato in: Chirurgia Vascolare, Proctologia, Management Sanitario, Laser chirurgia.